4000 METRI QUADRATI DI RIFIUTI SPECIALI ED ALTAMENTE TOSSICI IN RICORDO DEL MERCATO DEI PEZZI D’AUTO RUBATE.

Pubblicato il da diariodiungiornalistaprecario.over-blog.it

IMG_3341.JPG

Napoli. Un’immensa area. Si tratta di quattromila metri quadrati adibiti dalla malavita partenopea a discarica a cielo aperto. Questa volta però non si tratta della comune “munnezza”, ma di rifiuti speciali quali: amianto, pneumatici, elettrodomestici e tonnellate di parti d’auto rubate.  

 

 Accade in via De Roberto, nei pressi del carcere di Poggioreale a Napoli. Zona franca, dove traffici illeciti e prostituzione trovano terreno fertile. Un luogo dove non ci si reca se non per necessità o per costrizione. Una landa desolata, simile a uno scenario post bellico, dove le strade sono invase da carcasse d’auto incendiate, cumuli e macerie.  In zona però, non è stata combattuta nessuna guerra se non quella tra ciò che è legale e ciò che non lo è. Ma facciamo un passo in dietro nel tempo e ricostruiamo la vicenda.

 

IMG_3339.JPGTempo fa, il prolungamento di via De Roberto era conosciuto ai più, come “baracchè”, un luogo cupo e pericoloso, dove era nato un vero e proprio mercato vocato al riciclaggio dei pezzi d’auto rubate. Le autovetture, dopo essere state rubate, erano portate all’interno di questi capannoni di lamiera per poi essere smontate. I pezzi utili poi erano rivenduti, ovviamente a prezzi inferiori rispetto ai rivenditori autorizzati. Il giro di denaro era davvero notevole, e andava a riempire le tasche di camorra, ladri e ricettatori. Nello svolgersi di questa grossa e fiorente attività illegale, col passare del tempo, iniziava a crescere ed espandersi la sua preoccupante conseguenza: La discarica abusiva. Infatti, tutto ciò che non poteva essere venduto, era depositato e ammassato in zona fino a coprire un’area di 4000 metri quadrati. Un giorno però, una pattuglia della Polizia Municipale scopre questo misterioso “mercatino dell’usato” e fa partire le indagini. Queste ultime porteranno al sequestro e al definitivo abbattimento delle baracche. Era il 6 settembre 2011, l’operazione fu un successo e la guerra, una volta tanto, fu vinta dalla legge. Ma come in ogni conflitto furono fatte promesse che poi non sarebbero state mantenute. Portando alla luce la discarica e prendendo coscienza del pericolo che ne comportava, le istituzioni promisero una bonifica immediata. Oggi sono passati quattro mesi, ma la bonifica è stata solo parziale. I rifiuti sono tantissimi. Vere e proprie montagne, che con frequenza giornaliera sono esplorate e saccheggiate da rom alla ricerca di materiale da rivendere in un nuovo mercato illegale: Il mercatino dei rifiuti. Oggetti, pezzi ricambio, vestiti e quanto altro possa essere raccattato dall’immondizia per poi essere rivenduto in tarda notte presso Piazza Garibaldi e Piazza Principe Umberto.

 

IMG_3336.JPGIn attesa che riprendano le operazioni di pulizia, non ci resta che sperare che sia restituita la giusta dignità alla tanto degradata zona di Napoli est, ora nota solo per la criminalità e le continue emergenze ecologiche.

 

Mirko Galante

Con tag Inchiesta

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post
M
complimenti mirko!!! speriamo bene..
Rispondi