Centro Direzionale di Napoli. Degrado ed abbandono.

Pubblicato il da diariodiungiornalistaprecario.over-blog.it

DSCN2328.JPG

Centro Direzionale. Ancora una volta vince l’incuria.

 

NAPOLI. Le origini del progetto del Centro Direzionale risalgono ai primi anni 60, all’atto della revisione del Piano Regolatore di Napoli, quando il Comune individuò un’area industriale in disuso posta a nord-est della città. Dopo molte polemiche e numerosi progetti mai approvati, nel 1982 il progetto globale fu affidato al noto architetto Kenzo Tange e circa tre anni dopo i lavori ebbero inizio. Parteciparono alla costruzione, architetti di fama mondiale, uno su tutti Renzo Piano. Così in soli dieci anni, con una velocità insolita per Napoli, il CDN fu definitivamente inaugurato. Nasce il primo insieme di grattacieli d’Italia.

Quello che doveva essere il fiore all’occhiello della Napoli moderna, si dimostrò presto un fallimento. Molte persone che investirono, a prezzi esorbitanti in locali e uffici, si ritrovarono a vedere fallire i propri propositi. Negli anni, infatti, si sono accese cocenti polemiche circa la mancanza di sicurezza nell’intera area. La mancanza di luoghi pubblici e d’incontro ha portato il CDN a essere un semplice agglomerato di uffici. Di conseguenza dopo le ore 17.00, il luogo diventa deserto e non sono poche le testimonianze di rapine ed aggressioni dopo l’orario di lavoro.

Ai vecchi problemi, ovviamente irrisolti, in anni recenti se ne sono aggiunti di nuovi: Le scale mobili e ascensori che avrebbero dovuto collegare i parcheggi sotterranei con i livelli superiori, permettendo anche a disabili e anziani un facile accesso alle zone pedonali, sono in sostanza fuori uso. Le scale di accesso alla zona pedonale, nel versante che affaccia al carcere di Poggioreale, sono in pratica invase dai rifiuti (scarti d’ufficio in maggioranza). La maggior parte dei varchi è sigillata dal Comune e lasciati all’incuria. Nella zona sottostante, riservata ai parcheggi gratuiti ed al traffico veicolare, il degrado è lampante; Scarsa illuminazione, montagne di rifiuti maleodoranti, materassi e mobili di vario tipo, pneumatici e forse tracce di prostituzione notturna. Da notare poi la strana scomparsa del rivestimento di marmo in alcuni palazzi, per non parlare della misteriosa sparizione del mosaico di rivestimento della fontana sita all’ingresso principale del CDN. Magari qualcuno doveva ristrutturare casa ed ha pensato bene di risparmiare sul materiale?

Altra grossa pecca è il lavoro svolto dal servizio di vigilanza, più di una volta si sono verificati episodi sgradevoli quali rapine, aggressioni e addirittura esibizionismo (o meglio il classico maniaco intento a mostrare le proprie grazie alle passanti). A conferma di quanto scritto, il grave caso d’incendio doloso presso il gazebo di un noto ristorante sito nell’isola F12, avvenuto nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2010. La notizia fu pubblicata anche dal “Mattino”.

Si pera che la situazione, in un futuro prossimo, possa cambiare e che le sorti di una zona così ampia (110 ettari) non siano decise dal caso o dal degrado, bensì dalla volontà delle Amministrazioni e dei cittadini stessi nel recuperare un bene di tutti.

 

Mirko Galante  

DSCN2312.JPG

 

DSCN2332.JPG

 

DSCN2329.JPG

Con tag Inchiesta

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post